sabato 20 ottobre 2007

adsl e4a - da evitare

perchè NON scegliere E4A di vicenza 


Leggete questo bel post di un utente da un anno:

Mi sto mettendo nei panni di chi sia stato appena attivato, e non conoscendo a fondo le dinamiche connesse alla fornitura di banda larga, si ferma solamente (!) al contenuto dei documenti informativi diffusi da E4a per valutare la conformità del servizio reso a quello pubblicizzato.

Si va ripetendo che la linea deve stare sopra all'mcr, che è garantito solo un certo minimo. Se però l'unico argomento per rispondere a chi lamenta scarsità di banda per il p2p è questo, si potrebbe rispondere che ogni qualvolta si presenti un down di linea (un tempo, in verità, molto più frequenti di ora), tecnicamente si sarebbe di fronte ad un inadempimento da parte del fornitore del servizio, che, appunto, doveva garantireun certo minimum di banda.

Ma penso che mettersi a ragionare in questi termini sia poco costruttivo, oltre che poco serio.

Piuttosto, allora, si potrebbe dire che nel momento in cui viene offerta una linea che presenti un minimo e un massimo di prestazioni, si ingenera nella controparte il legittimo affidamento che le prestazioni siano destinate a scorrere, appunto, tra un minimo e un massimo senza mai altrepassarli, e, inoltre, che verosimilmente queste siano destinate ad assestarsi su livelli intermedi, a volte più vicine al pcr e a volte più vicine all'mcr.
Se poi la banda (è indifferente se http, ftp ecc... banda punto, senza specificazioni, visto che nell’offerta non si distingue tra i vari protocolli) disponibile si appiattisce stabilmente sull’mcr o su livelli appena superiori, il fatto di aver prospettato un certo pcr potrebbe essere visto come l'agitazione di uno specchietto per le allodole, o comunque una mancanza di trasparenza da parte di chi promette un servizio.
E do la stessa lettura al fatto relativamente al quale si va sostenendo che non viene filtrata la banda p2p (indirettamente rimarcando un profilo di differenziazione rispetto ad altri ben noti providers wired) quando poi l’effetto della prioritizazzione dei pacchetti è sostanzialmente lo stesso.
Con questo non voglio dire che e4a “fa schifo”, ma solamente che, comunque (forse solo perché costretta ad inseguire le prestazioni sbandierate dagli altri providers) sembra promettere quanto poi a volte non riesce a mantenere.
Penso che costerebbe poco, e sarebbe segno di indubbia serietà (questo sì un vero elemento di differenziazione rispeto agli altri operatori) specificare chiaramente nel contratto e nei depliant informativi che il p2p è penalizzato, che non si garantisce la possibilità di giocare on line perché il ping, per natura della tecnologia, è piuttosto ballerino e così via.

E’ per queste ragioni che non vedo nulla di così grave nell’esternazione della propria insoddisfazione da parte di chi si trovi nella situazione sopradescritta, a differenza dell’acredine con cui alcuni qui si sono scagliati contro chi ha manifestato tale, più che comprensibile, sentimento. Lo avrà anche manifestato con toni poco morbidi e diplomatici (ma questo non dovrebbe influenzare il merito della questione), però non ha offeso, direttamente o indirettamente, nessuno, a differenza di altri buontemponi.
Se poi alle offese si aggiungono toni di scherno e derisione, conditi da insensati inviti ad abbandonare e4a e tornarsene da “mamma telecom”, direi che il quadro, nella sua deprimenza, è completo.

Lasciando i panni di chi è stato appena attivato, e rivestendo quelli di utente e4a da più di anno, devo dire che un po’ di amaro in bocca ce l’ho.



Nutro infatti una certa sensazione di delusione derivante, più che dalla qualità del servizio attuale, dal ridimensionamento delle personali speranze legate ad un futuro significativo miglioramento delle condizioni.

Fin'ora, di fronte ai problemi (e conseguenti frustrazioni) legati all'andamento altalenante della connessione (down di linea, pacchetti persi, banda limitata) ho sempre tenuto un atteggiamento per così dire rilassato, calmo, ripetendo tra me e me il solito mantra consolatorio per il quale si trattava di problemi fisiologici legati al crescere della rete,destinati a ridimensionarsi ed a risolversi nel tempo, che le cose non potevano che migliorare, che il crescere degli utenti avrebbe comportato una maggior disponibilità di banda e quindi una minor influenza dell’attività del singolo sulle prestazioni degli altri e così via. Mi dicevo che i problemi organizzativi (in particolare in riferimento difficoltà nel trovare un interlocutore cui far presente eventuali problemi o richieste) erano la logica conseguenza del notevole ritmo di crescita del parco clienti e quindi del numero di operazioni gestionali in una azienda a conduzione “familiare”, che le risorse disponibili venivano destinate in primo luogo al miglioramento della rete eccetra eccetera...

Costatare ora che queste mie speranze sembrano essersi rivelate pie illusioni, mi lascia, ripeto, deluso.
Per quanto mi riguarda, infatti, la situazione se per alcuni versi è migliorata (la navigazione, in primis, ai tempi di Wind assolutamente disastrosa, per non dire proibitiva), per altri è rimasta sostanzialmente invariata, e in alcuni casi peggiorata. E mi riferisco innanzitutto al p2p (fino a dicembre dello scorso anno riuscivo a addirittura a vedere alcune partite di calcio in streaming e fino ad un mese e mezzo fa scaricavo con una media di 15-20KB/s, con puinte di 40 durante la notte, ora al max a 10) e poi, in subordine, alla possibilità di ottenere risposte da parte dell’assistenza, che non mi sembra essere sensibilmente migliorata. Dell’andamento del ping (che per molti è decisivo per valutare la qualità di una linea) non posso dire nulla non essendo un gamer, così come non posso dire nulla sul VoiP non essendone utente.

Non sto dicendo, sia chiaro, che non ricevo quanto dovuto, ma più semplicemente che mi aspettavo di più, che riponevo (forse colposamente) nel futuro una fiducia che invece per alcuni aspetti è stata tradita, ragion per cui mi sto rassegnando ormai a considerare quello di e4a (e forse il wifi in generale) un servizio destinato a rimanere pur sempre l’alternativa povera di quanto fornito dai providers wired.